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New CONTATORE DI EVENTI in formato H'MM:SS(Digital Event Counter UP/DOWN with PIC Microcontroller - New version)Indice: INTRODUZIONE [ TORNA ALL'INDICE ] Questo progetto è la naturale evoluzione di quello già presentato in questa pagina: la novità sostanziale è che questo nuovo contatore può essere pilotato anche da impulsi TTL di elevata frequenza (fino a 20 kHz). Come per il predecessore, anche in questo contatore i pulsanti per i comandi sono 3: UP DOWN e RESET , saldati direttamente sul circuito stampato (il passo è predisposto per i tactile switch). Per realizzare questo dispositivo ho progettato un nuovo circuito stampato a doppia faccia. LO SCHEMA ELETTRICO [ TORNA ALL'INDICE ] La figura successiva riporta lo schema elettrico del NUOVO CONTATORE DI EVENTI (New Event Counter) (cliccare sulla figura per ingrandirla). Il circuito è abbastanza semplice perché tutto il lavoro è svolto da un microcontrollore della Microchip, il PIC16F886. In questo progetto è stato usato SOLO il clock interno del microcontrollore (a 8 MHz) per cui non sono stati necessari né il quarzo né i due condensatori. La gestione dei segmenti del Display è affidata al Port C mentre il Multiplexer è gestito da una parte del Port A secondo quanto illustrato nelle seguenti tabelle. I display a 7 segmenti sono del tipo HDN1131-O (Orange, Super-Red, del tipo a basso consumo, necessari per non sovraccaricare le uscite del micro). In ogni segmento, quando acceso, scorre una corrente inferiore ai 10 mA.
REALIZZAZIONE PRATICA [ TORNA ALL'INDICE ] Nelle immagini successive sono visibili il Board Layout (Disposizione dei componenti sul PCB), il Bottom Master (lato rame), il Top Master (lato componenti) e le misure per taglio e foratura su un eventuale pannello comandi. Come sempre, per l'assemblaggio della scheda, si inizierà con l'inserimento dei piccoli componenti assiali (diodi e resistenze), quindi tutti gli altri componenti. Si consiglia vivamente di utilizzare gli zoccoli sia per il PICmicro sia per i display. I diodi D1-D7 sono stati inseriti a protezione degli ingressi (anche se il PICmicro ha già questo tipo di protezione): essi sono del tipo Schottky (BAT41, BAT42, BAT43) perché sono molto più "veloci" degli 1N4148 e offrono una caduta di tensione leggermente inferiore a quella dei normali diodi. Per evitare di danneggiare il microcontrollore durante l'uso, consiglio di RIMUOVERE il connettore-strip siglato MX perché esso è utile SOLO in fase di programmazione del microcontrollore: un eventuale cortocircuito tra i pin di questo connettore potrebbe danneggiare il PIC. Le resistenze R1 e R2 non sono critiche: per esse possono essere utilizzati valori da 150 ohm fino a 1,5 kohm. COLLEGAMENTI [ TORNA ALL'INDICE ] Nell'immagine seguente sono schematizzati i collegamenti della scheda. Tutto il circuito va alimentato con una tensione stabilizzata di 12 Vcc: l'assorbimento medio del circuito si aggira intorno agli 80-85 mA ma consiglio di scegliere un alimentatore in grado di erogare almeno il doppio per evitare che scaldi eccessivamente durante un uso intensivo del dispositivo. Gli attuatori esterni UP e DOWN (come, ad esempio, microswitches o fotocellule) devono avere contatti Normalmente Aperti (Normally Open, N.O.) e sono utili per inviare i comandi START e STOP da remoto: il conteggio si incrementa/decrementa quando i contatti tornano a riposo ovvero quando sui pin del PICmicro vengono ricevuti segnali con "fronte di salita". Se gli attuatori remoti hanno un diverso tipo di uscita, è necessario costruire un piccolo circuito di adattamento (interfaccia). Gli impulsi elettrici applicabili sui contatti UP e DOWN devono avere almeno una larghezza di 20-25 ms per poter essere idonei come segnali di comando.
Sulla morsettiera M3 vanno collegati segnali TTL: ad ogni "fronte di salita" del segnale, il contatore incrementa (o decrementa) il conteggio. Il circuito è in grado di contare impulsi ad onda quadra con frequenza fino a 40/50 kHz ma oltre i 20 kHz i display cominciano a lampeggiare sempre di più man mano che si sale di frequenza. Quando si applicano singoli impulsi, questi devono avere almeno una largheza pari a 10-15 us per risultare idonei al pilotaggio. Il contatto System Reset (J1) non dovrebbe mai servire, ma se per qualche motivo (es., disturbi esterni) il dispositivo dovesse smettere di funzionare, sarà sufficiente cortocircuitarne i piedini così da resettare il microcontrollore (che ripartirà dal TEST DEI DISPLAY). COMANDI E USO [ TORNA ALL'INDICE ] Questo contatore di eventi lavora nel range compreso tra "0'00:00" e "9'59:59" e dunque in grado di rilevare ben 36000 eventi ! L'uso del dispositivo è molto semplice ed intuitivo.
Il conteggio può anche essere incrementato o decrementato da remoto per mezzo di attuatori da collegare alla morsettiera M2 (UP/DOWN). I contatti devono essere di tipo Normalmente Aperti (N.O. - Normally Open) e l'impulso di conteggio avviene nel momento del rilascio (ovvero quando l'attuatore torna ad avere i suoi contatti normalmente aperti). Il RESET del conteggio può essere fatto solo manualmente premendo il pulsante RESET . Di seguito, alcune procedure di esempio:
Nel manuale PDF (che potete scaricare cliccando sul link riportato qui sotto) troverete lo schema elettrico, i disegni per realizzare il PCB, lo schema dei collegamenti e l'elenco dei componenti.
Per questo progetto è stata realizzata una versione simile ma con il conteggio 4x1: per ulteriori informazioni, andare alla pagina Event Counter 4x1. |